Gli strumenti

del collezionista

Una figurina Liebig solitamente ha una dimensione di 7 x 11 cm circa. Per questo motivo già un occhio attento sarà in grado di percepire anche il minimo difetto o imperfezione. Tuttavia l’ausilio di una lente d’ingrandimento, possibilmente di grande diametro potrebbe tornarci utile per gli approfondimenti, anche i più minuziosi; un righello millimetrico ci permetterà di misurare con precisione lunghezza e larghezza della nostra figurina e, in caso di serie pregiate, confrontare i dati con un catalogo ufficiale che ne riporti anche le esatte dimensioni.

Storia dei cataloghi

delle Figurine Liebig

I cataloghi hanno sicuramente contribuito ad elevare la fama delle figurine Liebig rispetto a tutte le altre. Il fatto di avere riferimenti precisi quali titolo, anno di pubblicazione, numerazione progressiva delle serie e valore commerciale, ha invogliato i collezionisti a raccoglierle ed annotare sempre più notizie su queste figurine.
Il primo ad apparire in Italia sembra sia stato il Gamba (a Genova) nel 1883 con il suo “PRIMO CATALOGO ITALIANO DELLE CARTOLINE LIEBIG”. Il signor Pipein Gamba, iniziò da giovanissimo a raccogliere figurine e scrivendo alle varie case editrici poté avere un elenco preciso delle varie emissioni che fu poi la base del suo catalogo. Egli racconta, inoltre, che qualche anno più tardi nella natia Modena i collezionisti erano già quattro, uno dei quali in possesso dei famosi Globi.
Nel 1899 vennero pubblicati il “CATALOGO GENERALE DELLE FIGURINE LIEBIG” edito da Alberto Bolaffi (testata che sarà rilevata poi nel 1910 dai Sanguinetti, che tutt'oggi continuano le pubblicazioni), lo Stoppani di Milano (il primo totalmente illustrato) ed il Fada-Fumagalli. Per quanto riguarda l'estero, si citano il Dreser e l'Arnold in Germania, Janssen, Van der Auwera e Tourteau in Belgio; spesso tuttavia gli stranieri ebbero il difetto di catalogare e quindi di collezionare solo le serie edite nella propria nazione.
Quando nel 1975 la compagnia Liebig, che venne assorbita pochi anni prima dalla Brook Bond inglese, cessò la pubblicazione delle figurine, molti pensarono che le figurine Liebig avrebbero perso ogni loro interesse, mancando le nuove emissioni che fino ad allora avevano alimentato la collezione. Successe invece il contrario, l’anno dopo la ditta Sanguinetti intuì che le figurine stavano per diventare storia, ebbe il coraggio di pubblicare un nuovo catalogo, migliorando ed ampliando quello del 1974 e lo corredò per la prima volta con oltre 600 illustrazioni.
Questo catalogo si rinnovò sempre con cadenza biennale, ad ogni nuova edizione venne apportato sempre qualche miglioramento, come incrementi di notizie, aggiunta di illustrazioni (ora sono oltre 1200), le spiegazioni in quattro lingue dedicate al mercato estero e gli indici delle serie in edizione straniera. Questo catalogo si è così imposto in tutta Europa, le sue oltre seimila valutazioni sono un punto di riferimento per tutti i collezionisti del mondo, il cui numero è in costante espansione.



Guida figurine & menù Liebig

Sanguinetti

La catalogazione della collezione è stata effettuata sulla base della Guida Figurine & Menù Liebig edita da Sanguinetti.

Il volume è composto da 450 pagine interamente a colori, contiene oltre 2200 fotografie a colori ad altissima definizione che vi aiuteranno a catalogare qualsiasi Figurina Liebig abbiate fra le mani.
Ciascuna serie è numerata secondo la numerazione Sanguinetti utilizzata da più di 100 anni dai maggiori collezionisti del mondo.
Tutte le figurine sono catalogate in ordine di emissione dall’anno 1872 al 1975.


Guida alla lettura del catalogo Sanguinetti

Consigli

per gli acquisti

Prima di un qualunque acquisto, le figurine vanno sempre e categoricamente visionate: non fidiamoci mai del giudizio di terzi: a volte ci si sente dire, al telefono, che un certo lotto è costituito da figurine in perfetto stato. Dopodiché, presa visione dello stesso, già a colpo d’occhio si capiva che le condizioni erano a dir poco pessime! Senza voler essere in mala fede, un conto è il giudizio obiettivo (e talvolta pignolo) del collezionista; un conto l’opinione di chi riesce fin da subito a cogliere la bellezza di queste figurine, ma senza aver mai avuto la fortuna di confrontarle con altri elementi di paragone. Il giudizio e la stima sono fattori assolutamente personali e totalmente soggettivi e possono anche differire non di poco dai nostri. Dal momento in cui certi acquisti si concludono online, non scordiamoci di chiedere sempre scansioni fronte – retro delle serie importanti, perché alcuni limitano il proprio giudizio alla vignetta e non prendono neppure in considerazione la figurina a tergo con la relativa didascalia. Talvolta vengono omessi difetti al retro che ne deturpano le scritte rendendole magari illeggibili (con conseguente abbattimento del valore). A mio avviso una figurina Liebig va presa sempre nel suo insieme, ossia vignetta e didascalia a tergo. Se la vignetta è perfetta, ma la parte descrittiva è sciupata ed illeggibile, la figurina magari non interessa in quanto incompleta. In verità credo che sia meglio avere una figurina Liebig un po’ sciupata, oppure con qualche difetto anche vistoso, piuttosto che non averla! In fondo a sostituirla siamo sempre in tempo! L’importante è averla pagata il giusto e non come una dello stesso tipo ma “in perfetto stato di conservazione”.